Cubotti polenta bramata ripieni
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Cubotti di polenta bramata ripieni

Prepariamo dei cubotti di polenta bramata ripieni

Polenta, polenda, in Veneto Poenta, nelle Marche pulenta.

Tutte le nostre regioni la preparano, per anni è stata l’alimento base per il sostentamento delle popolazioni alpine, prealpine e appenniniche dal nord al centro Italia.

Alimento a base di farine di cereali, inizialmente era più scura perché preparata con farina di farro e di segale.

Poi con grano saraceno arrivato dall’Asia.

E solo nel XV secolo con l’arrivo del mais dalle Americhe, diventa gialla.

La prima coltivazione di mais in Italia risale al 1658 in Val Camonica.

Ogni nostra regione la condisce poi in maniera diversa, l’importante che sia macinata a pietra, quindi “Bramata”.

Io preferisco poi la polenta “taragna”, da tarare ossia mischiare (tarall il lungo bastone con cui si girava nel paiolo di rame).

La taragna prevede l’aggiunta di farina di grano saraceno, dal sapore più rustico e dall’inconfondibile colore più scuro, ambrato.

Zona d’origine la Valtellina.

Oggi prepariamo una sorta di sformato, da cui ricaveremo dei cubotti.

Farciremo la nostra polenta, arricchendola con pomodorini confit, taleggio e carciofi.

Non avete già fame?

 

Ingredienti per 6/8 persone

  • 1 kg di farina di polenta bramata (magari provate la taragna od una farina di polenta acquistata direttamente al mulino)
  • 4 litri di acqua
  • sale grosso
  • 100 gr di burro di latteria più per imburrare la teglia
  • 400 gr di formaggio taleggio
  • 300 gr di pomodorini pachino
  • 2 carciofi freschissimi
  • olio evo
  •  sale, pepe
  • aglio
  • aromatiche fresche
  • zucchero a velo

 

Procedimento

Iniziamo col preparare i pomodorini confit.

Lavate i pomodorini e tagliateli a metà.

Posizionateli su una teglia con carta da forno, conditeli con sale, olio, pepe, tutte le aromatiche che volete e spolverate con lo zucchero a velo.

Infornate a 120/140° per un’ora e mezza.

Adesso mondate i carciofi togliendo le foglie più dure e la barba interna con uno scavino, mi raccomando.

Strofinateli con del limone così non anneriranno mentre li tagliate.

Affettateli sottilmente. In una padella già calda, inserite uno spicchio d’aglio in camicia, un filo d’olio e aggiungete i carciofi già affettati e del timo sfogliato, salate e pepate.

Fate saltare a fuoco vivo, se occorre aggiungete un paio di cucchiai d’acqua o di brodo vegetale (se ne avete di pronto).

Cuoceranno in cinque minuti se tagliati sottili.

Occupiamoci ora della polenta.

Portiamo a bollore 4 litri d’acqua salata in un tegame capiente, magari di rame.

Versiamo a pioggia facendo cadere la farina di polenta un po’ per volta per non farla aggrumare.

Giriamo con una frusta per iniziare e poi quando il composto diventa più denso, passiamo a girare con un cucchiaio di legno.

Ricordate poi che la polenta è una preparazione senza glutine. 

Una polenta bramata, macinata a grana più grossa ,non precotta, cuoce in mezz’ora, quaranta minuti, sempre mescolando per non farla attaccare.

Una volta pronta inseriamo il burro e facciamolo amalgamare.

Sistemate di sale se occorre.

In una pirofila dai bordi alti ed imburrata (od anche in una teglia usa e getta di alluminio), stendiamo uno strato di polenta cotta livellandola con una spatola da dolci, fino ad arrivare a metà teglia.

Ricopriamo con i pomodorini confit  e con i carciofi pronti.

Affettiamo una parte di taleggio e mettiamone un po’sparso, su pomodorini e carciofi.

Ricopriamo con altra parte di polenta e livellate bene ancora.

Ultimo passaggio; stendiamo su tutta la superficie il taleggio restante affettato sottilmente, poi si scioglierà in cottura.

Potete decorare con altri pomodorini confit sulla superficie.

Infornate a 170° per 15/20 minuti. E’ tutto cotto, bisogna solo fare sciogliere il formaggio per fare insaporire lo sformato.

Lasciate stiepidire e ricavate dei cubotti di egual misura (aiutatevi con una paletta da lasagna) da servire come monoporzioni, o portate lo sformato intero in tavola, se avete usato una bella cocotte da servizio.

Decorate con altre aromatiche.

Va benissimo anche come piatto unico.

Chiaramente potete sbizzarrirvi preparando ripieni diversi.

Sentirete che bontà…

Fatemi sapere!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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